Leggendo il sole 24 ore plus di sabato 26 giugno, mi sono imbattuto in un interessante articolo. Più che articolo lo definirei una confessione, uno sfogo, di un consulente finanziario bancario.

Che gli istituti bancari ed assicurativi non agissero nell’interesse del cliente era già abbastanza chiaro, ma questa confessione fornisce un’ulteriore prova della situazione. Un ulteriore messaggio di avvertimento ai risparmiatori, che dovrebbero fare molta attenzione e valutare bene – prima di sottoscrivere – i prodotti d’investimento forniti da intermediari bancari ed assicurativi.

Queste le parole del promotore finanziario “pentito”:

In banca il mio compito consisteva, in buona sostanza, nello spingere i clienti ad acquistare prodotti finanziari della banca stessa se non addirittura propri titoli obbligazionari ancora fuori del mercato, senza particolari attenzioni verso le vere esigenze del risparmiatore. Come sia andata a finire lo abbiamo visto tutti: banche in default (fortunatamente non le più grandi) e investitori, del tutto inconsapevoli, che hanno perso tutto.” [1]

Spero che nessuno di voi lettori sia ricaduto in queste trappole. Ma quando si sono verificate ?

Citiamo alcuni casi di “risparmio tradito”!

  • Titoli di Stato Argentini, Cirio e Parmalat, nel 2003. In questo caso, non c’è stato il fallimento di istituti bancari, ma vi sono state perdite ingenti per investitori e risparmiatori italiani, i quali si fidarono delle banche. Ai risparmiatori venne consigliato l’acquisto di questi titoli, ma non venne fatto presente che si trattava di titoli estremamente rischiosi.
  • Lehman Brothers, 2008.
  • Banca Etruria, Carichieti, Cassa di Risparmio di Ferrara, 2015.
  • Veneto Banca e banca popolare di Vicenza 2017.
  • Banca Popolare di Bari 2019.

In tutte queste situazioni, molte famiglie hanno perso i risparmi di una vita. È stato un caso? NO!

Queste situazioni non sono state un caso. Non si sono realizzate per effetto delle oscillazioni dei mercati finanziari o per effetto di chissà quale evento economico-finanziario negativo. Queste erano banche mal gestite. Investimenti pessimi, consigliati da soggetti che lavoravano al loro interno – manager e consulenti finanziari bancari – o che ricevevano provvigioni per la vendita (Titoli di stato argentini, Cirio, Parmalat, Lehman Brothers ) con la CONSAPEVOLEZZA che i titoli che stavano proponendo (azioni, obbligazioni, obbligazioni subordinate) non valessero nulla e che fossero solo cartastraccia.

Ma nonostante questo, hanno rifilato questi prodotti finanziari agli ignari risparmiatori.

Risparmiatori che hanno dato fiducia a questi soggetti, sono stati traditi e si sono ritrovati con un pugno di mosche.

Riferendosi all’art 24 della direttiva Mifid 2, – che prescrive alle imprese di investimento di agire in modo onesto, equo e professionale, servendo gli interessi del cliente – lo stesso promotore finanziario ribadisce che:

Il fatto è che in Italia questa norma è rimasta inapplicata per ciò che riguarda gli aspetti più delicati, come l’effettiva trasparenza sulle spese e sui potenziali conflitti di interesse. Quasi nulla di tutto questo viene applicato, né dalle banche né dalle reti di consulenza. Queste ultime infatti propongono fondi, contenitori anche assicurativi e altri strumenti finanziari rendendo difficilmente leggibile buona parte delle spese con il meccanismo della cosiddetta “retrocessione”.[2]

La retrocessione sui prodotti finanziari è ciò che crea il conflitto d’interesse. Inoltre questo meccanismo, illude il risparmiatore di ricevere una consulenza finanziaria bancaria gratuita, quando in realtà non è così.

Come funziona la retrocessione?

Ogni strumento finanziario ha dei costi (esempio, i fondi d’investimento hanno costi d’ingresso, di uscita, costi annui di gestione ecc..). Parte di questi costi viene “retrocessa” alla banca collocatrice e al promotore finanziario bancario. Più sono alti i costi dello strumento finanziario, più grande sarà la fetta “retrocessa” al promotore finanziario.

Pensate a un medico che visiti il paziente, gli prescriva delle medicine e si facesse pagare esclusivamente dalle case farmaceutiche. Ci sentiremmo tranquilli?”[3]

L’interesse del promotore finanziario bancario sarà quello di consigliare prodotti finanziari che costano di più, perché è da li che guadagna. Questo è il conflitto d’interesse: l’interesse del promotore finanziario è contro l’interesse del cliente!

Il tuo interesse – mi sembra ovvio – è ricevere consigli di acquisto di prodotti finanziari che costano meno e rendono di più! Non che costano di più e rendono meno. C’è anche da dire che i prodotti finanziari che costano di più – nella maggior parte dei casi – sono anche più rischiosi.

Credi di ricevere una consulenza finanziaria bancaria gratuita, quando in realtà, la stai pagando profumatamente, in modo indiretto. Non a caso, una stragrande maggioranza di risparmiatori, è convinto che il servizio di consulenza finanziaria bancaria sia gratuito!

Ironia della sorte, nella stessa edizione del sole 24 ore plus del 26 giugno, vi sono ulteriori articoli sul risparmio tradito:

  1. “Diamanti. Maxi processo per 105 bancari e dipendenti Idb”[4]: i clienti delle banche sono stati indotti ad acquistare pietre preziose a prezzi spropositati, spacciate come investimenti finanziari sicuri. Inoltre avrebbero fornito ai clienti – per incrementare i volumi di vendita – informazioni non veritiere sulla liquidabilità degli stessi. IDB avrebbe retribuito profumatamente gli istituti bancari per VENDERE questi prodotti. Tra le banche coinvolte: Intesa San Paolo, Banco Bpm e Banca Aletti, Mps, Unicredit.
  2. Articolo sulla perquisizione della sede centrale di Banca Popolare Agricola di Ragusa da parte della Guardia di Finanza. Vi sono state una serie di denunce da parte dei risparmiatori, ai quali sarebbero stati venduti titoli illiquidi (cioè titoli che è difficile rivendere).

Ognuno di noi è libero di scegliere. E nella consulenza finanziaria vi sono solo due tipi di scelte:

  1. Consulenza Finanziaria Indipendente, priva di conflitti d’interesse.  
  2. Consulenza finanziaria bancaria in conflitto d’interesse.

L’unico consiglio che ci sentiamo di dare è questo: se non sapete quale è l’interesse di chi vi consiglia, semplicemente non fatevi consigliare. Perché potreste ritrovarvi con sorprese molto molto spiacevoli ed un patrimonio assottigliato.


Conosci la composizione del tuo portafoglio? Pensi di avere in portafoglio titoli rischiosi, obbligazioni o obbligazioni subordinate bancarie, azioni, o altri prodotti finanziari che non siano in linea con il tuo profilo finanziario e di rischio?

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Con la nostra consulenza sari seguito passo dopo passo, ti assisteremo continuamente anche nelle relazioni con l’istituto bancario.


[1] Mazzoli A., Se le retrocessioni nascondono i reali costi sostenuti dai clienti e girati alla rete, in “Plus 24, Il Sole 24 Ore”N. 973,  Sabato 26 Giugno 2021, pag. 11

[2] Ibidem

[3] Ibidem

[4] Criscione A., Diamanti. Maxi processo per 105 bancari e dipendenti Idb, in “Plus 24, Il Sole 24 Ore”N. 973,  Sabato 26 Giugno 2021, pag. 9

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