Report Settimanale 7-13 dicembre 2020.

PRINCIPALI ACCADIMENTI ECONOMICI 

  • Incontro BCE

Molto atteso è stato l’incontro della BCE che, come previsto da molti analisti, ha annunciato che acquisterà 500 miliardi di euro in più di obbligazioni per un periodo più lungo sia di fornire finanziamenti extra per le banche a tassi fino al -1%.

Il PEPP è stato aumentato da 1,35 trilioni di euro a 1,85 trilioni di euro. Christine Lagarde, presidente della BCE, ha affermato che la fine del PEPP è prevista per il 2022. Questo strumento potrebbe non essere sfruttato completamente se l’economia si riprendesse prima del previsto, o potrebbe addirittura essere aumentato se le condizioni economiche peggiorassero.  

  • Recovery fund approvato 

Alla fine della settimana è stato raggiunto l’accordo per l’approvazione del bilancio pluriennale 2021-2027, che include anche il recovery fund. Questo fondo permetterà di raccogliere 750 miliardi di euro sui mercati e distribuirli tra i vari stati UE. Sarà però un debito comune e garantito dal bilancio dell’Unione Europea. 

  • Brexit

Continuano le negoziazioni tra Ue e Regno Unito, che dovevano concludersi ieri ma ancora una volta l’accordo non è stato raggiunto. Punto critico sul quale UK ed EU non riescono a trovare un accordo non è tanto la questione del diritto di pesca nel mare del nord ma l’accesso al mercato unico, il regno unito vorrebbe partecipare ma non sottostare alle regole come per esempio le norme sugli aiuti di stato. Vediamo che succederà in questi giorni.

INFLAZIONE

Molti economisti ed analisti ritengono che la probabilità di andare verso una giapponesizzazione dell’economia sia elevata. È possibile una leggera pressione inflazionistica di breve periodo (2021), perché i consumatori potrebbero iniziare a spendere di più alla fine dei lockdown, però bisogna considerare che almeno negli USA, il tasso di disoccupazione è molto più elevato rispetto al periodo pre-pandemico. Se non c’era inflazione ai tempi, con pochi disoccupati, è difficile che ci possa essere da ora in poi con molti più disoccupati. Difficilmente riusciremo a vedere inflazione nel lungo periodo e la correlazione tra offerta di moneta e inflazione almeno nel breve termine sembra saltata (idea che anche Milton Friedman condivise durante i suoi ultimi anni di vita). 

Il Treasury Bill ha concluso la settimana con un rendimento di 0,89% annuale, mentre il Bund con un rendimento di – 0,60 %.

VALUTE

Interessante articolo del sole 24 ore (contiene un riferimento anche al report sulla stabilità finanziaria di dicembre del BIS) fa notare che il Dollaro rimane la valuta di riserva principale a livello mondiale (61%). Mentre l’Euro è al secondo posto (19%) e Yen Giapponese al terzo posto (5,75%). 

Come valuta utilizzata negli scambi internazionali essa viene utilizzata nel 41,7% dei casi, contro il 38,5% dell’euro. 

Il cambio EURUSD oggi (lunedi 14 dicembre): 1.2164. 

MERCATO AZIONARIO E BUSINESS SOTTO LA LENTE: 

Il giorno dell’IPO Airbnb è stata molto apprezzata le azioni sono schizzate del +100% in un giorno. Un operatore di alliance Bernstein (Jim Tierney) dice siamo vissuti tutti abbastanza a lungo da ricordare che le situazioni di euforia simile non vanno a finire bene! 

Tutto questo è la dimostrazione di domanda per le azioni incredibile, è un segno che gli investitori al dettaglio vogliono investire. 

Ciò che è veramente diverso dai tempi della bolla DOTCOM è il contesto monetario. Ai tempi la FED intraprese una politica di TIGHTENING i tassi nell’agosto del 2000 superarono il livello del 6%. Mentre adesso siamo in una fase di politiche super accomodanti con tassi allo 0%.

Una possibile notizia positiva per il mercato azionario, oltre ai tassi bassi è che secondo le stime di Barclays, sui fondi monetari sono ancora depositati circa 4300 miliardi di dollari, grossa parte di queste somme, una volta che la distribuzione del vaccino passi alla fase operativa potrebbe essere riversato nei fondi azionari. 

Come già detto settimana scorsa stiamo continuando l’analisi dei titoli e aumentando la nostra esposizione verso l’azionario. Sempre e solo società solide che ci convincono molto. 

  • S&P global inc.: Questa società offre diversi servizi finanziari ed ha recentemente acquisito IHS markit. L’agenzia di rating standard e poor fa parte di questo gruppo. Per maggiori informazioni vedere l’analisi del titolo!

  • Starbucks corp.: La società mira ad aumentare i punti vendita dagli attuali 30’000 nel mondo a oltre 50’000 entro il 2030. Il piano è di incrementare i punti del 3% annuale negli USA ma di crescere più rapidamente nel resto del mondo, soprattutto in Cina. Molti dei nuovi punti non saranno di proprietà di Starbucks ma verranno aperti in franchising. Questo gli consente di avere margini molto più elevati. Attualmente viene scambiata per 37 volte gli utili previsti per il 2020. Sicuramente un’azienda da tenere d’occhio!

  • The Walt Disney company: Il management ha stupito gli analisti affermando che nel segmento streaming ha raggiunto un numero di abbonati che aveva previsto di raggiungere nel 2024. Le tre sue piattaforme (DISNEY+ ESPN+ HULU) hanno complessivamente 135 milioni di abbonati. Potrebbe sembrare un numero non troppo importante ma dobbiamo considerare che Netflix che viene considerato il re dello streaming ha 195 milioni di abbonati. Il loro piano (e la loro previsione direi) è di raggiungere 300/350 milioni di abbonati entro il 2025. 

 


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